La frase chiave della crisi politica la pronuncia Vito Crimi al termine del colloquio con il Capo dello Stato Sergio Mattarella: un governo politico a partire dalle forze di maggioranza attuali ma con un patto di legislatura con Conte premier. 
Cosa significa? Vuol dire che nonostante i tanti mal di pancia, il M5s accetta di trattare con Renzi e Rosato di Italia Viva si dice appagato.
Tra veti annunciati e retromarcia repentini si va verso questa direzione, nonostante il centrodestra abbia chiesto di andare a elezioni anticipate. 
Conte ritrova la sua vecchia maggioranza rinforzata da una decina di responsabili, riscrive un nuovo programma basato su alcune linee strategiche condivise tra tutte le forze politiche, approva Ristori, Recovery rivisitato e volta pagina. 
Ma un conto sono le enunciazioni pubbliche, ben diverse restano le pratiche quotidiane. E le domande sono molte. Alla prima riunione della maggioranza saranno chiariti i nodi che hanno provocato l'inutile crisi politica? Conte rappresenterà davvero quello che Pd e M5s definiscono "il punto di equilibrio del Governo"? Prevarranno i veti incrociati di ciascun componente dell'esecutivo? In sintesi ci sarà un vero patto di legislatura oppure un accordicchio?
Il Paese non può più aspettare. Troppe sfide sanitarie, economiche, sociali restano da fare.