Parlando a Terni, alle acciaierie Ast, il leader della CGIL Maurizio Landini si è espresso contro lo sblocco dei licenziamenti a giugno, poiché – a suo parere - occorre vaccinare e non licenziare. I tre mesi estivi dovranno, infatti, essere dedicati alla vaccinazione di massa nelle fabbriche. Landini dice anche basta al lavoro precario, perchè il lavoro deve essere stabile e permettere di vivere dignitosamente e partecipare alla vita del Paese. Entrando nel merito del settore siderurgico, il segretario della CGIL ha dichiarato di aver chiesto al governo un tavolo sulla siderurgia, per avviare una politica industriale pubblica, che miri a produrre senza inquinare.
Nelle regioni meridionali, i territori privi di specializzazione sono il 38,9% del totale contro l'1,2% dell'Italia del Centro-Nord e questa carenza di specializzazioni produttive è "tra le cause principali del divario". Lo spiega un'indagine del Centro studi CNA condotta sui cosiddetti “SLL”, Sistemi locali del lavoro, che sono realtà territoriali, individuate dall'Istat, con tessuti produttivi e imprenditoriali che hanno connotazioni ben definite.
La de-specializzazione produttiva del Mezzogiorno coinvolge tutti i settori, dall’industriale a quello dei servizi. "Per quanto riguarda l'industria – commenta la Cna - il punto da cui ripartire è lo sviluppo di un tessuto produttivo locale costituito, più che da grandi imprese (altrimenti si rischierebbe di replicare la politica delle cosiddette "cattedrali nel deserto"), da un complesso di aziende dalla dimensione decisamente più ridotta". Generalmente, infatti, spiega la Cna, i sistemi che hanno tassi di occupazione superiori alla media "sono quelli popolati da un elevato numero di piccole imprese".
Oltre trecentomila italiani hanno prenotato in agriturismo nel weekend del Primo Maggio per essere serviti a tavola all’aperto, perlomeno là dove non ha colpito il maltempo. E’ il bilancio tracciato dalla Coldiretti per il fine settimana appena terminato con 46,6 milioni di Italiani in zone gialle (78% del totale) e sole 5 regioni in arancione (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta) ed una in rosso (Sardegna) dove resta vietata la ristorazione al tavolo.