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”1992 – 2022. Dalla terra alla Terra: visioni, esperienze e prospettive” | 25/06/2022 | Sostenibilità

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Italian - June 25, 2022 03:59 - 3 minutes - 8.49 MB
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Il CIC (Consorzio Italiano Compostatori), per celebrare il suo trentesimo anno di attività, ha presentato a Roma l’evento “”1992 – 2022. Dalla terra alla Terra: visioni, esperienze e prospettive”. Nel corso della manifestazione, è emerso che il CIC, nei suoi primi 30 anni di operatività, ha raccolto oltre 100 milioni di tonnellate di rifiuti organici, trasformandole in 35 milioni di tonnellate di compost, con 65 milioni di tonnellate di CO2 equivalente evitate.
Durante l’incontro, il CIC ha fatto il punto sulla bioeconomia in Italia, con particolare riferimento alla filiera del biowaste che, dal rifiuto organico, è in grado di produrre sia il fertilizzante rinnovabile come il compost, che il combustibile sostenibile come il biometano.
Nel nostro Paese, la raccolta della frazione organica (umida e verde) costituisce il 40% dei rifiuti urbani raccolti in maniera differenziata e nello specifico, nell’ultimo decennio, ha fatto registrare una crescita media annua del 7%. Inoltre, dalla trasformazione dei rifiuti organici, nel 2020 si sono ricavate circa 2,18 milioni di tonnellate di compost e 370 milioni di metri cubi di biogas: e questi ultimi sono stati a loro volta utilizzati attraverso la produzione di circa 437,5 Megawatt di energia elettrica, di 128,7 Megawatt di energia termica e di 93 milioni di metri cubi di biometano destinato all’autotrazione.
Ipotizzando una raccolta differenziata a pieno regime su tutto il territorio nazionale, il CIC stima che il Bel Paese, nel 2025, potrebbe arrivare a produrre più di 9 milioni di tonnellate all’anno di frazione organica, portando così il settore del biowaste a 13.000 addetti e generando un indotto di circa 2,5 miliardi di euro.
Per quanto concerne, invece, il sistema impiantistico, va detto in Italia sono presenti 359 impianti (294 di compostaggio e 65 che includono una sezione di digestione anaerobica), la cui capacità autorizzata disponibile per il trattamento di umido e verde ammonta, nel 2020, a circa 9.300.000 tonnellate annue: superiore, quindi, non solo ai rifiuti raccolti nello stesso anno ma anche alle 9.077.000 tonnellate annue che saranno raggiunte una volta completate le raccolte differenziate in tutta la Penisola.
“Nel nostro Paese – spiega la direzione del CIC - la filiera del recupero dei rifiuti organici ha raggiunto il sostanziale equilibrio tra la richiesta di conferimento dei produttori di rifiuto organico e la capacità di trattamento degli impianti, con le aziende, sia pubbliche che private, che si stanno muovendo nella direzione giusta. Ed anche al Centro e al Sud - aree sinora ancora carenti di impiantistica dedicata – si sta lavorando per ampliare o costruire ex novo impianti integrati con relativa produzione di compost e biometano”. La crisi ucraina ha evidenziato l’estrema dipendenza dell’Italia da materie prime ed energia, con la conseguente necessità di promuovere e incentivare anche la diffusione di gas rinnovabili ed a basse emissioni di carbonio, quale appunto è il biometano.
Secondo il CIC l’Italia, intensificando la produzione domestica di biometano derivante dai rifiuti organici e dai residui agricoli, potrebbe arrivare in pochi anni a realizzarne circa 2-3 miliardi di metri cubi annui: infatti, tra costruzioni ex novo e soprattutto ammodernamenti, sono oltre 50 gli impianti di produzione di biometano da frazione organica che risultano ormai pronti per diventare pienamente operativi.