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Ruffini: la fatturazione elettronica non ha dato gli effetti sperati | 15/06/2021 | Economy News

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Italian - June 15, 2021 18:00 - 3 minutes - 3.64 MB
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Intervenendo ad un webinaar promosso dalla Fp-CGIL, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Francesco Maria Ruffini, ha dichiarato che la fatturazione elettronica non ha dato gli effetti sperati non perché non sia la via giusta, ma perché il fisco dispone di un armadio di dati che non è in grado di utilizzare, poiché gli mancano le autorizzazioni ad entrare nella privacy dei contribuenti. Secondo Ruffini, l’impegno è impari perché le partite iva sono 6 milioni e gli addetti dell’Agenzia delle Entrate solamente 32.000. In questa situazione, la valorizzazione completa dei dati in possesso dello Stato sarebbe la soluzione più efficace, ma per poterla realizzare, occorre prima rendere compatibile il diritto alla privacy con altri sacrosanti diritti come quello di ricevere l’assistenza sanitaria o l’istruzione. Altrimenti, si finisce per immolare sull’altare del diritto alla privacy tutti gli altri diritti che vengono lesi.
Con l'acconto di domani, 16 giugno, si verseranno 9,8 miliardi di euro per l'Imu, il cui gettito complessivo annuo sarà di 19,6 miliardi di euro. Lo sottolinea la Uil in uno studio sull'imposta sugli immobili, ricordando che questo gettito tiene conto dell'abolizione delle rate Imu introdotte nel corso del 2021 per alcuni immobili strumentali alla produzione individuati nei vari Decreti per contrastare la pandemia.
Un’indagine specifica svolta dall’Istat sul tema delle vacanze, rivela che l’Italia è la destinazione prevalente delle vacanze per il 33,3% dei nostri connazionali: di questi, il 33,3% sceglierà la regione di residenza mentre il 63,6% opterà per un'altra regione italiana. Solo il 6,2% dei rispondenti prevede di andare all'estero. Sul territorio emergono le consuete differenze tra Centro-nord, dove per oltre 6 residenti su 10 (63,6%) la destinazione di vacanza sarà una regione italiana diversa da quella di residenza ed e il Mezzogiorno, dove invece prevale la scelta di rimanere nel proprio ambito regionale (56,3%).