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Indagine Uecoop 2021: il 15% delle imprese prevede nuove assunzioni | 24/07/2021 | Economy News

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Italian - July 24, 2021 11:00 - 4 minutes - 3.78 MB
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Nel 2021, il 15 % delle imprese prevede di assumerne nuovo personale e il 78 % di conservare quello già esistente in organico, con l’avanzare delle vaccinazioni e nonostante l’impatto della variante Delta. E’ quanto emerge dall’indagine dell’Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, sulle intenzioni delle imprese a livello nazionale, in riferimento agli ultimi dati Inps, che registrano una positiva crescita delle assunzioni dei datori di lavoro privati nei primi quattro mesi del 2021, con aumenti, per i mesi di marzo e aprile, rispettivamente del 18% e del 21 % rispetto agli stessi mesi del 2020. Dall’inizio della pandemia è stato perso quasi un milione di posti di lavoro, mentre sono oltre 3,5 milioni gli italiani che, scoraggiati o per altri motivi, hanno rinunciato a cercare una occupazione nell’anno dell’emergenza sanitaria, toccando il record negativo dell’ultimo decennio. La pandemia ha colpito non solo la salute degli italiani, ma anche il sistema economico con un taglio di 65 miliardi di euro degli investimenti da parte delle imprese nel 2020.
La Commissione Europea comunica che, a giugno 2021, l’ESI, vale a dire l'indicatore del sentimento economico è nuovamente aumentato sia nell'Unione europea (+3,0 punti) che nell'eurozona (+3,4 punti) rispetto a maggio.
Il ministro dell’economia, Daniele Franco, intervenendo sulla riforma fiscale, presso le commissioni Finanze di Camera e Senato, ha dichiarato che, guardando al futuro, se si intende ridurre la pressione fiscale in modo strutturale, occorre contemporaneamente agire per contenere l'incidenza della spesa pubblica sul Pil.
Banca Carige torna in borsa a distanza di due anni e mezzo dalla sospensione dalle contrattazioni, ma il suo futuro è tutt'altro che chiaro. Dopo che la Consob ha acceso il disco verde alla riammissione alle negoziazioni, l'istituto ligure si ripresenterà sul mercato telematico azionario il 27 luglio. Ma nonostante la gestione commissariale e una manovra patrimoniale da 900 milioni di euro, i problemi della banca sono quasi tornati al punto di partenza: infatti, senza una fusione - avverte il prospetto sulla riammissione - il futuro della Banca genovese resta molto incerto.