Esplode la questione Comuni nel governo Draghi. L'addio alla norma che permetteva di ripianare i debiti in 30 anni ha creato una voragine nei conti delle amministrazioni degli enti locali. Il Comune di Napoli ha debiti per 950 milioni; Torino per 430; Reggio Calabria per 176. Sono in tutto 800 le amministrazioni di enti locali in deficit. Il governo, nel Decreto Sostegni bis, mette a disposizione 500 milioni di euro, ma il rosso complessivo è di 3,4 miliardi.
A lanciare l’allarme è l’Anci, l’Associazione dei comuni italiani, secondo la quale, poiché entro maggio si devono approvare i bilanci, se saltano i bilanci, saltano anche i servizi. E tagliare le spese significa spegnere luci, non raccogliere i rifiuti o chiudere asili. Il governo sta lavorando sul da farsi: allo studio ci sarebbero una norma ponte per consentire agli enti locali di approvare i bilanci ed un secondo intervento più strutturale.
Secondo il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, il governo sembra avere la consapevolezza che trascurare, in questo momento, le città significa lasciare indietro il Paese e non assicurare i servizi ai cittadini

JEFF BEZOS PASSA ALLE CONQUISTE SPAZIALI
Il fondatore di Amazon Jeff Bezos si dimetterà dalla carica di amministratore delegato il 5 luglio, passando il timone al capo dell'area cloud computing Andy Jassy. Lo ha annunciato lo stesso Bezos nel corso dell'assemblea annuale degli azionisti del colosso dell'e-commerce, che si è tenuta online. Bezos ha scelto quella data perché coincide con il giorno in cui Amazon è stata fondata nel 1994. L'annuncio dell'addio era già nell’aria da febbraio: Bezos resterà, comunque, come presidente esecutivo del consiglio di amministrazione di Amazon, dedicandosi alle altre sue attività, dal Bezos Earth Fund alla compagnia spaziale Blue Origin

UNA RICERCA SU ITALIANI E USO DEL CELLULARE
Sono quasi 14 milioni gli italiani che, tramite smartphone, gestiscono le loro finanze personali. Eppure, sono ancora molti coloro i quali adottano comportamenti sbagliati in termini di sicurezza: dal pin della carta di credito salvato in rubrica (7,2%) al codice di sblocco non attivo (11,3%).
Sono alcuni dei dati evidenziati da un’indagine pubblicata da Facile.it su un campione rappresentativo della popolazione nazionale, in base al quale lo smartphone è risultato un oggetto a cui gli Italiani non possono più rinunciare, al punto che quasi 1 adulto su 2, pari a circa 19,5 milioni di persone, ha dichiarato di utilizzarlo anche a letto e poco meno di 11 milioni hanno ammesso di portarselo dietro anche quando sono in bagno.
Lo studio di facile.it indaga su quali siano gli utilizzi principali dello smartphone, segnalando come i più lo usino per svago, ad esempio per navigare su social (50%) o fare fotografie (47,6%), senza staccarsene mai. A questo proposito, fa anche riflettere il fatto che siano più di 19 milioni gli italiani che utilizzano il cellulare mentre sono a letto : accendere il cellulare, insomma, è la prima cosa che molti fanno quando si svegliano e spegnerlo è l’ultima prima di addormentarsi. Ed anche nel luogo che teoricamente dovrebbe essere quello della privacy più assoluta, cioè il bagno, il telefono segue i suoi utenti: sono ben 11 milioni, infatti, gli Italiani che non si staccano dallo smartphone nemmeno in questo caso. Sono, inoltre, numerosissimi i casi di coloro i quali hanno ammesso di usare il dispositivo mentre sono al lavoro: a dichiararlo è, infatti, il 20% del campione intervistato, percentuale corrispondente a 8,7 milioni di individui. Quasi 2 milioni (4,6%), sono pure coloro che hanno ammesso di usare lo smartphone a tavola, percentuale che quasi raddoppia nella fascia di età 35-44 anni (8,5%).
Non stupisce, infine, come molti utilizzino il cellulare anche in macchina, sostituendo così il classico navigatore: a servirsene per questo scopo risulta che siano addirittura 8,3 milioni di persone