L'industria dei pellami ha una lunga tradizione in Italia e una rilevanza economica non banale, con i suoi circa 5-6 miliardi di fatturato annuo. Ma la conceria è anche di uno dei settori industriali più impattanti sull'ambiente, e oggi si trova davanti alla necessità di rendere più sostenibili i propri processi industriali. Come vederemo questa sera, le nanotecnologie possono dare un contributo decisivo a vincere questa sfida. Con un approccio mutuato dalla farmacologia, per esempio, è possibile sviluppare vettori capaci di trasportare le sostanze concianti solo là dove servono, riducendone drasticamente le quantità utilizzata e azzerando, o quasi, i reflui; ma anche modificare in modo puntuale la struttura del collagene di cui il pellame è composto al fine di dotarlo di nuove proprietà, come l'idrorepellenza, la resistenza al fuoco o la resistenza meccanica a graffi e strappi.
Paolo Netti, Professore di bioingegneria industriale Università Federico II di Napoli