Fari che permettono realmente di vedere attraverso la nebbia, sensori ottici che permettono di rilevare nell'aria la presenza di patogeni o di sostanze chimiche, o ancora, di percepire la polarizzazione della luce come fanno alcuni insetti. Sono alcune delle possibili applicazioni di una nuova famiglia di dispositivi chiamati circuiti ottici programmabili, realizzati per la prima volta solo di recente da un un gruppo internazionale di ricercatori, che li ha descritti in un articolo su Nature.
Questi oggetti sono simili a chip di silicio e contengono sottilissimi canali che conducono la luce e che, intersecandosi tra loro, formano una maglia nei cui nodi avviene l'elaborazione degli impulsi luminosi. Come abbiamo visto nella puntata precedente, la loro applicazione più evidente è nel calcolo numerico, quindi nei computer, ma vi sono molte cose sorprendenti che si possono fare quando si impara ad addomesticare la luce.
Ospite Francesco Morichetti, Prof. di Onde e Elttromagnetiche e Mezzi Trasmissivi al Politecnico di Milano