E ci siamo di nuovo. Qualche giorno fa, per l'ennesima volta, un programma di largo ascolto delle reti Mediaset ha mandato in onda una "intervista" ad un pastore di una chiesa evangelica di Massa Carrara e a sua moglie.

Il motivo dell'intervista era contestare dei fatti "gravissimi" perpetrati dalla coppia; tipo, aver accettato un'auto in dono da una credente della chiesa, aver pregato sulla pancia di una ragazza incita perché il figlio nascesse senza malformazioni, e così via, di amenità in amenità!

Il teatrino era stato poi condito con la denuncia "anonima" di chi aveva scritto alla conduttrice Barbara D'Urso fatta a mo di intervista "in controluce" per non rivelare l'identità che denunciava, salvo apparire evidente che chi si faceva intervistare era un'attrice.

Il tutto condito (come nella migliore tradizione Mediaset) da musiche horror, sottopancia con scritte tipo "sedicente santone... organizzerebbe "messe". Addirittura l'inviata raccontava che (SCANDALO!) il "santone" osava organizzare dei battesimi in mare!

C'è una sottile strategia alla base di tutti gli attacchi mediatici da parte di Mediaset contro le chiese evangeliche in Italia? Negli ultimi quattro mesi, sia Le Iene, sia Striscia la Notizia, e ora anche Pomeriggio Cinque, hanno "confezionato" dei servizi nella maniera più aggressiva e tendenziosa possibile contro gli evangelici. Diceva Agatha Christie: «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova».

Siamo...



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