Qualche giorno fa Striscia la Notizia ha mandato in onda due servizi, a firma Luca Abete, dove veniva "preso di petto" una persona, facente parte di un movimento evangelico denominato "Ministero Itinerante di Discepolato". Il "difetto", secondo Abete, di questa persona, è quello di organizzare visite presso abitazioni e pregare per la guarigione fisica delle persone.

Come di consueto, Striscia si è introdotto in una di queste sedute ed ha filmato di nascosto Alessandro Masi, una delle persone facenti parte di questo gruppo, mentre da la sua testimonianza di come sia stato chiamato dal Signore a pregare per le persone e sulle persone per la guarigione. Alessandro ha indicato la sua carta di credito e l'IBAN per le donazioni.
Da qui a dipingere questa persona come un "ciarlatano", e il suo movimento come una "setta", è stato tutt'uno.
Personalmente non conosco né questo movimento ne la persona che è stata "colta in fallo" da Abete, e pertanto non posso esprimere giudizi in merito alla validità o meno di ciò che viene mostrato nel servizio.

Ma ciò che mi ha stupito e stizzito, era la maniera con cui  Abete ha trattato un credente che stava facendo quello che Gesù ha chiesto di fare a ciascuno dei suoi discepoli: "Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire qualunque malattia e qualunque infermità." (Matteo 10:1)
In sostanza, Alessandro non avrebbe dovuto fare quello che faceva secondo Abete, che si è...



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