11 Ottobre 1939. Nella sala ovale da poco ricostruita vicino al roseto della Casa Bianca, a Washington, ci sono due uomini. Uno è Frank Delano Roosevelt, il presidente. L’altro si chiama Alexander Sachs, ed è un economista di Wall Street, amico di lunga data e consigliere non ufficiale del Presidente. Roosvelt ha in mano una lettera, che porta una firma importante, quella di Albert Einstein, e quello che c’è scritto in quella lettera non piace a nessuno. La risposta a quella lettera sarà il primo passo di una catena di decisioni ed eventi che porterà all’incredibile conquista delle armi nucleari da parte degli Stati Uniti prima di qualsiasi altra nazione al mondo e sfocerà nella gigantesca operazione ingegneristica, scientifica, logistica e industriale che passerà alla storia come Progetto Manhattan.