Accadeva un anno fa in Italia. Viene scoperto il primo connazionale positivo al coronavirus e la prima diagnosi di contagio nel nostro paese nei confronti del 38enne
Mattia Maestri, il paziente 1.
Chiuso il pronto soccorso di Codogno e i banchi del mercato sono smontati velocemente, così come chiusi gran parte dei negozi, tranne
gli alimentari. Codogno viene blindata così come dieci comuni del lodigiano e Vò Euganeo alle porte di Padova.
Sono le prime zone rosse. Da lì a pochi giorni il nostro Paese entra nella spirale della pandemia con il lockdown, l'obbligo di utilizzare mascherine, sanificazione, distanziamenti. I morti aumentano, come i contagiati. Solo verso estate 2020 il coronavirus pare mitigare i suoi effetti, poi a novembre giunge implacabile la seconda ondata. Il resto
è cronaca di questi giorni in cui si attende il primo decreto sul Covid del Governo guidato da Mario Draghi.
Un anno dopo i sindaci di Codogno e Vò si sono abbracciati a distanza. A Vò hanno piantato un ulivo in memoria delle vittime, a Codogno è
stato inaugurato un memoriale.Un segno di solidarietà e di memoria. Un anno dopo il numero dei contagi raggiunge i due milioni e 800 mila e i
morti sono ben oltre 95 mila. Un anno dopo ci sono i vaccini contro il coronavirus, ma il piano di somministrazione è purtroppo determinato dalla scarsità di
approvvigionamento di dosi dalle principali case farmaceutiche a cui le autorità internazionali hanno dato il via libero.
Un anno dopo sono cambiati due Governi, messe in crisi certezze politiche, assessori, Governatori.
Un anno dopo però tamponi e test raggiungono la cifra record di 300 mila al giorno, si conosce molto di più della malattia, ma non esiste ancora un farmaco in grado di sconfiggerla. Un anno dopo Codogno e Vò c'è una maggiore consapevolezza, ma manca sovente la responsabilità dei cittadini che dovrebbero applicare norme ormai conosciute e abituali e che, come accaduto a Napoli e nel centro di molte città italiane, continuano a provocare enormi e pericolosi assembramenti. Un
anno dopo la sfida non è ancora vinta.