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Il caso di Ilaria Salis detenuta nelle carceri di Orban | 30/01/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Italian - January 30, 2024 07:25 - 2 minutes - 2.41 MB
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A cura di Daniele Biacchessi

Le immagini della milanese antifascista Ilaria Salis, detenuta da un anno in Ungheria, apparsa in un'aula del tribunale legata mani e piedi, con un guinzaglio al collo, circondata da uomini dei corpi speciali con tanto di mimetica, giubbotto antiproiettile e passamontagna nero, dimostrano la totale disumanità del sistema penale di Budapest, il disprezzo dei più elementari diritti delle persone.  Ilaria Salis, 39 anni, viene fermata e arrestata nel febbraio 2023 nella capitale ungherese con l'accusa di aver partecipato al presidio contro le celebrazioni neonaziste del Giorno dell'onore. In particolare, si trova sul banco degli imputati per aver provocato lesioni a due neofascisti e per appartenere al gruppo tedesco Hammebande. La Salis si trova da 11 mesi nelle prigioni di Orban, trattata come una bestia in una cella di 90 per 120 centimetri, e attraverso il suoi legali denuncia una situazione carceraria ben sotto anche i peggiori standard europei: condizioni inumane tra topi, cimici, denutrizione, vestiti sporchi, telefonate ai familiari negate per lunghi mesi. L'avvocato di Ilaria Salis chiede per lei i domiciliari in Italia, in attesa di giudizio a causa delle pessime condizioni delle carceri ungheresi che violano le norme del diritto europeo, secondo cui i paesi membri devono adottare misure appropriate per garantire che gli imputati non siano presentati come colpevoli, in tribunale o in pubblico, attraverso il ricorso alla coercizione fisica. Il ministro degli esteri Antonio Tajani convoca l'ambasciatore ungherese in Italia. Il ministro Guardasigilli Carlo Nordio parla di immagini dure. Voci di dissenso giungono dalle opposizioni, e sono pure anche flebili, nulla di più, ma il nostro paese non può tacere se un suo cittadino è trattato in questo modo.  L'Ungheria di Orban si è ormai trasformata da stato liberale a luogo in cui la situazione giudiziaria e l'indipendenza della giustizia dal potere politico sono ormai sempre più compromesse. 

"Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca.

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