Se ospito un assassino lasciandolo acriticamente esporre le sue ''tesi'' divento anche io connivente e complice dell'assassino. Diciamocelo una volta per tutte.

Perché c’è una enorme differenza tra censurare e decidere di non cedere la propria visibilità, di non promuovere, un personaggio, una ideologia, una visione del mondo.

Nonostante la vox populi tenti di equiparare a #censura il privare dell'accesso al ''prime time'', ospitare acriticamente significa usare la mia influenza, il mio pubblico, mia visibilità e/o autorevolezza per promuovere quella visione del mondo.

E, forse è bene ricordarlo, ho una #responsabilità sulla visibilità di cui dispongo e su come la uso ed è forse l'ora di rendere responsabili piattaforme, persone, autori anche giornali e giornalisti.

Se qualcosa é promosso, acriticamente, se la sua visibilità di nicchia è alterata, questa è una ESPRESSA DECISIONE di promuoverlo, aderendo implicitamente al messaggio e consentendo alla mia visibilità di essere usata per la promozione.

È arrivato - secondo me - il momento di capirlo e di capire che perché il il male vinca è solo necessario che il bene stia in silenzio.
Magari facendo ''solo'' 4 chiacchiere amichevoli con l'assassino in prima serata.

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